La gestione delle risorse umane consiste nell’insieme delle scelte di progettazione del lavoro e dei compiti delle persone. Ma non finisce qui. La gestione delle Hr è costituita anche dall’insieme di pratiche di gestione volte a incanalare le skills degli individui, affinché queste contribuiscano alla formazione delle competenze organizzative propedeutiche al successo dell’impresa.
Possiamo suddividere l’attività di gestione delle risorse umane in 4 macro aree:
- Progettazione delle mansioni e ruoli organizzativi
- Politiche di reclutamento, selezione e formazione
- Politiche di valutazione, remunerazione ed incentivazione delle persone
- Gestione delle relazioni industriali
In questo articolo andremo ad analizzare il primo punto mentre nei prossimi appuntamenti provvederemo a sviluppare le successive aree.
Progettazione delle mansioni e dei ruoli organizzativi
Iniziamo a col trattare il primo punto. La progettazione delle mansioni e dei ruoli organizzativi consiste nella suddivisione del lavoro, nella definizione del livello di specializzazione e delle modalità di coordinamento tra gli individui dell’organizzazione.
Progettare un’organizzazione significa scegliere e disegnare i diversi aspetti che la caratterizzano secondo un principio di coerenza prima di tutto fra questi elementi appunto e in secondo luogo con il contesto esterno in cui l’azienda opera.
Il goal finale è chiaro: garantire nel tempo l’efficacia dell’organizzazione stessa, ovvero il raggiungimento degli obiettivi per cui essa è preposta.
Lo Star Model: un punto di riferimento
Sono molteplici e profondamente diverse le variabili da tenere in considerazione in fase di progettazione di una organizzazione. Proprio per questo è consigliabile utilizzare lo “Star Model” di Jay Galbraith, un punto di riferimento riconosciuto che può guidare:
- nello studio e nella lettura di un’organizzazione esistente
- nella scelta coerente delle possibili variabili di progettazione di una nuova organizzazione o riprogettazione di una esistente.

Tutti gli elementi rappresentati nello Star Model devono essere in coerenza l’uno con gli altri e in particolare con l’ambiente esterno,ossia il contesto in cui l’azienda opera.
Ogni volta in cui uno o più elementi vanno a modificare il resto dell’organizzazione occorre gestire il cambiamento in divenire che si rifletterà sull’organizzazione, dallo stato attuale allo stato futuro. L’obiettivo della gestione del cambiamento aziendale è quello di assicurare il riallineamento del sistema e quindi l’effettivo miglioramento delle performance e dell’efficacia dell’organizzazione.
La strategia d’impresa: cos’è e perché è importante
Il principale elemento da tenere in considerazione in fase di progettazione o riprogettazione di una organizzazione è la strategia d’impresa, che rappresenta il punto di interconnessione più importante tra l’organizzazione ed il contesto esterno.
La strategia aziendale consiste, molto sinteticamente, nella definizione della vision, mission e insieme degli obiettivi di medio e lungo termine perseguiti dall’impresa. Generalmente la strategia di un’impresa ha l’obiettivo di creare maggior valore rispetto a quanto fanno i propri concorrenti (o lo scenario As-Is del mercato di riferimento), quindi raggiungere un vantaggio competitivo rispetto sui concorrenti.
Come ottenere un vantaggio competitivo sui concorrenti
Una delle modalità, forse la più importante, per ottenere vantaggi competitivi sui concorrenti, è quello di saper sviluppare delle competenze organizzative superiori, ovvero una combinazione unica ed inimitabile di capacità, processi, risorse umane e tecnologiche, che permettono all’azienda di differenziarsi sul mercato. Ogni strategia aziendale richiede ovviamente competenze diverse.
Pensiamo per esempio alla storia di una grande multinazionale come IBM e alla storia della sua evoluzione strategica e di come le competenze che sono state enfatizzate, siano via via cambiate al cambiamento della strategia aziendale: da competenze e capacità produttive a competenze di progettazione architetturali a competenze di progettazione software, alle più recenti competenze di erogazione servizi.
Il criterio che guida la progettazione di una organizzazione è dunque quello di consentire lo sviluppo, il mantenimento, il trasferimento delle competenze organizzative, quindi sostanzialmente progettiamo una organizzazione al fine di rendere possibile la competenza organizzativa di cui l’azienda ha bisogno per differenziarsi dai suoi concorrenti, per portare maggior valore sul mercato.
In sostanza l’individuazione delle competenze organizzative più importanti per l’azienda sono il punto di partenza di qualsiasi progettazione organizzativa.